Test di Intolleranze alimentari Kinesiologico
Il Test delle Intolleranze alimentari Kinesiologico diagnostica velocemente, quali alimenti risultano essere buoni, intollerati o dannosi per il nostro organismo, per nulla invasivo, serve a stabilire gli alimenti che possiamo continuare ad assumere e quali invece creano disagio. Il test alimentare in parallelo al metodo kinesiologico, riuscirà a restituire risposte precise sugli alimenti da escludere dalla nostra dieta.
Il test naturalmente varia da paziente a paziente, solitamente partendo da un disturbo dovuto dal cibo che già si conosce, oppure partendo anche a random tra le provette geopatiche.
La parola “intolleranza” nel vocabolario italiano è diventata una parola di utilizzo molto frequente, sempre più spesso le persone dicono di esser intolleranti a cibi che ingeriscono ogni giorno, da anni.
Partiamo dal principio medico nel quale non è concepita la frase “intolleranza alimentare” ma quella di “sensibilizzazione ad alcuni cibi”, il fatto è che oggi la medicina convenzionale ha infine deciso di adeguarsi ai tempi anch’essa attraverso le parole del linguaggio comune.
Per questo la maggior parte delle persone ha sentito almeno una volta nella loro vita parlare di “test delle intolleranze alimentari” piuttosto che di “sensibilizzazione agli alimenti”.
Sicuramente esistono situazioni di intolleranze ad alcuni alimenti, in molti casi sono situazioni nelle quali non assumiamo cibi appartenenti al nostro territorio e quindi vien da sé che il nostro corpo, genererà in vari casi fatica per adeguarsi alla novità che abbiamo introdotto nel nostro nuovo modo di alimentarci.
Nella seconda ipotesi invece, abbiamo delle vere e proprie dipendenze da cibi che ingeriamo in maniera costante tutti i giorni.
Il in nostro corpo in questo caso innescherà una ipersensibilizzazione, ovvero diventiamo abitudinari ed il corpo risponderà in maniera da farci capire che qualcosa non sta funzionando adeguatamente nel nostro metabolismo, è l’equivalente di utilizzare un carburante sbagliato per la nostra autovettura.
Esistono odiernamente molteplici metodi per eseguire dei test di intolleranza alimentare Kinesiologici:
- Dosaggio delle Ig4
- Test citotossico
- Test elettrodermici: Vega Test, Sarm Test, Biostrenght
- Biorisonanza
- Pulse test
- Analisi del capello
Questa breve lista sopra menzionata è visibile solamente per citarne alcuni esempi, non staremo qui ad indicare quali di questi funzionano meglio o peggio, ma il principio fondamentale è da ricercare sul come vengono utilizzati e secondo quali criteri specifici i test di intolleranze alimentari debbono essere utilizzati, a seconda della persona trattata.
Essendo un Kinesiologo Sistematico potrei dire con assoluta certezza che la Kinesiologia (ascoltando il neuro feedback del test muscolare), sia il migliore strumento d’indagine dei sintomi esistente in medicina olistica, ma sarei sicuramente smentito da altri professionisti medici che hanno una visione maggiormente tradizionale dei concetti base di medicina.
Se oggi nel mio studio si presentasse una persona che mi chiedesse di fare dei test di intolleranze alimentari kinesiologici, la mia etica mi imporrebbe di dover rifiutare nell’eseguire i vari test nell’immediato, questo perché sarebbe un esborso di denaro inutile per il cliente che uscirebbe con un sacco di false intolleranze e con un aspetto emotivo non del tutto favorevole.
Massimiliano Sciannanteno
Per acquisire un risultato ottimale dai test di intolleranze e non solo da quelli alimentari, occorre quindi prima di ogni cosa sottoporre la persona trattata ad una disintossicazione epatica e relativa purificazione del sangue da tutte le tossine presenti.
Contrariamente incorreremo a differenti tipi di risultati e dati finali delle intolleranze falsati, questo poiché alterati dalla attuale intossicazione alimentare che coinvolge svariati sistemi all’interno del nostro fisico.
Proprio per il principio che tutto influisce su tutto, è doveroso fare una anamnesi molto accurata, fare un periodo come già accennato di detossinazione del fegato cercando di eliminare tutte quelle che sono le abitudini alimentari (nel nostro caso le abitudini alimentari classiche presenti nella dieta Mediterranea, la quale può risultare positiva se utilizzata in determinati modo, ma al contempo molto negativa se si eccede in alcuni versi), capire in quale stato emotivo si trova la persona e perché alcuni tipi di cibo vanno a costituire la comfort zone alimentare dell’individuo in questione.
Come si esegue il test di intolleranza alimentare in kinesiologia?
Eseguite tutte queste fasi per ultimo potremmo decidere di poter sviluppare il test di intolleranza alimentare riducendo al minimo il margine di errore.
Concludendo il mio consiglio è quello di affidarsi come sempre a professionisti preparati, sia sul profilo etico ma soprattutto esperti che sappiano utilizzare la propria professione, conoscendo anche molto altro, sia sugli alimenti che sull’aspetto emotivo e fisico.
Ma come si esegue il test di intolleranza alimentare in kinesiologia?
- Il test viene sottoposto dopo un periodo di riequilibrio alimentare e di detox (disintossicazione epatica e del sangue), in modo da non ricevere risultati falsati.
- La persona trattata tramite Test Alimentare Kinesiologico verrà dapprima disposta e rilassata sul lettino, dopodiché si partirà col Test, il quale prevede l’avvicinamento al derma di provette per test geopatici (boccette con all’interno sostanze che costituiscono i cibi stessi).
- A questo punto per ogni cibo sottoposto, verrà direttamente “chiesto muscolarmente” tramite test kinesiologico, se il cibo in questione indebolisce o rafforza il corpo del paziente; così per tutti i tipi di sostanze presenti all’interno del test geopatico.
- E’ un tipo di trattamento semplice ed al contempo naturale e meccanico, perciò se eseguito correttamente, molto preciso ed affidabile nei risultati finali.
Un altro errore che spesso viene fatto dalle persone è quello del “fai da te”, ovvero quello di togliersi dei cibi supponendo che quello del giorno prima ci abbia fatto del male.
La maggior parte delle intolleranze verso un cibo si manifesta dopo circa 3 giorni dall’essere stato ingerito ed assimilato, quindi rischiamo di togliere dalla nostra già precaria dieta alimentare dei cibi che non ci disturbano affatto, mantenendo invece gli stessi cibi che continuano a crearci un determinato tipo di problema salutistico, creando più danno che altro.