Skip to main content
che cos'è la fitoterapia applicata

Ecco che cos’è la Fitoterapia Applicata

Tutte le piante sono medicinali:

Utilizzo dello strumento fitoterapico a descrizione del professionista.

Botanica è botanica, l’erborista non conosce le piante, il farmacista non conosce le piante, conosce l’organica, la qualità delle piante ma non sa come applicarla.

La pianta è uno strumento in grado di provocare effetti diversi in funzione di chi la usa.

La fitoterapia è l’utilizzo delle piante medicinali, cioè segue le caratteristiche della farmacopea.

La fitoterapia svolge un ruolo fondamentale all’interno della Kinesiologia sistematica applicata, per maggiori info naviga verso le pagine di Kinesiologia a Milano oppure Kinesiologia a Torino.

La fitoterapia fondamentale è l’arte del guarire; se immaginiamo che l’uomo è sulla terra da soli 365 giorni, possiamo dire che per 364gg e ¾ si è curato con le piante, l’ultimo quarto con i farmaci così come li conosciamo oggi.

Inoltre se vogliamo andare ad analizzare le ere, possiamo dire che all’inizio l’uomo era in un periodo di ignoranza, per cui usava le piante per come gli venivano tramandate; dal 1300 al 1600 nascono gli alchemici e inizia un periodo di indagine, per arrivare poi ad una fase di “intelligenti”, che è la più recente, in cui è stato capito cosa sono le piante.

Quello che bisogna capire sono i limiti dello strumento fitoterapico, limiti che dipendono dalla forma galenica.

Per fare una pianta medicinale ci vogliono almeno 360 controlli incrociati perché bisogna rispettare gli standard della farmaceutica.

Ad esempio dal momento che si raccoglie una pianta bisogna vedere se ci sono delle sostanze contaminanti (se la pianta è vicino ad un cementificio o ad un’industria c’è una concentrazione di sostanze tossiche perché le piante sono ricettori di metalli pesanti).

Il tarassaco in Canada è usato come rilevatore del grado di inquinamento ambientale andando a rilevare quanti metalli pesanti sono in esso presenti.

le piante per essere messe in commercio e garantire la salute pubblica devono essere controllate

1) Gascronotografia: permette di verificare la presenza del principio attivo o di sostanze tossiche

2) Settofotometria: macchina che permette di capire quanta sostanza c’è nella pianta

3) HPLC (high performance liquid cromatology): analisi che cerca i materiali che vogliamo trovare nella pianta.
Ad esempio nel ging seng, ci devono essere almeno l’8% di ginsennoidi

4) Ricerche su organofosfati e organoclorati, che sono pesticidi.
Le piante medicinali ovviamente non devono contenerne.

5) Le piante medicinali, inoltre, non possono essere geneticamente modificate

6) Devono avere una carica batterica bassa (pochi batteri patogeni)

7) Analisi dei residui che, ovviamente, devono essere pochi mettendoli in fornaci(ad esempio Artiglio del diavolo contiene arpagossiti piante epatica;estrazione dalla radice secondaria e non primaria)

Se la pianta supera questi controlli, si può parlare di pianta medicinale, altrimenti vengono chiamate “piante officinali” (erboristeria!)

Abbiamo detto che con le piante medicinali dobbiamo stare attenti alla forma galenica in quanto non dobbiamo fare allopatia vegetale che è quella che fanno gli erboristi.

Esempio: non vai di corpo, ti do la senna che contiene un minimo di sennossidi, per cui il farmaco viene sostituito da un vegetale, lavorano sul sintomo, mentre la fitoterapia deve insegnare a non fare allopatia, deve usare le forme galeniche e non forme allopatiche.

  • FITOTERAPIA = utilizzo dello strumento fitoterapico in funzione della professione di ognuno.

Quindi terapia con le piante ovvero utilizzo di piante medicinali

“ARTE DEL GUARIRE”